L’apostolo citato come Bartolomeo nei vangeli sinottici sarebbe Nanataele in Giovanni. Secondo Giovanni era amico di Filippo e da lui seppe del Messia quando Filippo gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?», fu la sua prima risposta, ma Filippo rilanciò: “Vieni e vedrai”. Quando incontrò Gesù, il Maestro gli disse: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Bartolomeo, impressionato, gli chiese come facesse a conoscerlo e Gesù rispose: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». «Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!» Gesù, allora, gli rispose ancora: «Perché ti ho detto che ti ho visto sotto il fico credi? Vedrai cose maggiori di questa». Il nome di Bartolomeo è tra quelli dei dodici inviati da Cristo a predicare. Avrebbe evangelizzato diverse zone del Medio Oriente e sarebbe stato martirizzato in India, scuoiato con un coltello. Michelangelo, nel Giudizio Universale della Cappella Sistina, lo rappresenta con la propria pelle in mano; sulla maschera di volto che appare su questa pelle, si dice che l’artista abbia voluto porvi il proprio autoritratto. La teoria è stata formulata dal medico calabrese Francesco La Cava nel 1925.
Le sue reliquie sono custodite a Benevento.
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