Chi può recitare le preghiere di liberazione?
“Questi poi sono i segni che accompagneranno i credenti: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se avranno bevuto qualcosa di mortifero, non nuocerà loro, imporranno le mani agli infermi e questi saranno risanati” (Mc 16,17-18).
Nel Vangelo si fa riferimento ai credenti. Che è come dire che tutti i credenti possono scacciare i demoni nel nome santo di Gesù.
Ma allora qual è la differenza tra le preghiere di liberazione e gli esorcismi?
Nella Chiesa cattolica la nomina a esorcista è riservata esclusivamente ai sacerdoti su delega del vescovo.
L’esorcismo è una preghiera solenne, pubblica, fatta con l’autorità della Chiesa.
La preghiera di liberazione, invece, è una forma di preghiera privata, che ciascuno può recitare privatamente per se stesso o per i propri cari.
Che cosa si può fare o non fare, dire o non dire durante una preghiera di liberazione?
Un laico non deve mai rivolgersi allo spirito maligno, perché questa pratica può essere molto pericolosa. Può invece dire: “Signore, in nome di Cristo scaccia da questa tua creatura ogni influenza degli spiriti maligni”. “Signore, ti prego in nome di Gesù Cristo di liberare questa persona”. Inoltre, è bene che un laico non imponga le mani ma preghi utilizzando un Crocifisso.